Aids Fair Play - Gruppo Pro-Positivo Beta 2

le notizie dai giornali (ma anche dal web)? Estrema Cautela!

Leggere notizie specialistiche su giornali riviste o pubblicazioni non specialistiche mi da spesso una rabbia difficilmente contenibile. Se poi parliamo di sanità, salute, benessere, clinica, ricerca, … altro che rabbia!

 

E non voglio neppure affrontare l’argomento web dove davvero la libertà e il caos si mescolano fino a non poter più riconoscere l’uno dall’altro se non possiedi strumenti culturali o altri strumenti di competenza che ti permettano di discernere tra serietà e cialtroneria.

La decisione di scrivere queste righe mi è venuta proprio consultando il web e come al solito ne ho lette di tutti i colori. Cerco di leggere tutto il pubblicato ogni giorno per quanto mi è possibile.

Le notizie scientifiche bisogna andare a leggerle sulle riviste scientifiche, anche quei quotidiani che contengono “inserti salute” che suppongo abbiano dei redattori con competenze adeguate non sono da prendere come oro colato perché devono rispondere a esigenze di vario tipo: editoriali, di sponsor, di spazio, di comprensione per “gente comune”.

Ma ciò che compromette del tutto i contenuti, talvolta discutibili talvolta no , sono i titolisti. Esempio:

Debellato il virus dell’Aids grazie ad un nuovo farmaco 

Uno legge il titolo e che cosa ne deduce?

Poi l’articolo vero e proprio:

E’ la notizia del mese, e se dovesse trovare conferma dopo i test approfonditi, diventerebbe la notizia del secolo, poiché il virus dell’AIDS sarebbe stato sconfitto.
Il test dell’HIV fatto su tre bambini appena nati da una madri affette di Aids, non mostrerebbero segni del virus più potente mai conosciuto, tutto questo grazie ad un nuovo farmaco che debellerebbe l’Aids.
I 3 bambini sono stati dichiarati sani e liberi dall’HIV dopo la somministrazione di un nuovo farmaco a poche ore dalla loro nascita ed un quarto bambino mostrerebbe bassissimi livelli del virus dopo aver ricevuto lo stesso farmaco. La scoperta sarà annunciata alla conferenza Aids 2014 che si terrà a Melbourne a partire dal 20 luglio.
Ancora si è lontani da offrire una cura certa, ma questa è una scoperta fantastica nella lotta all’Aids e gli scienziati sperano che questo nuovo farmaco possa tradursi un antidoto entro breve periodi. Sharon Lewin ha detto al Daily mail Australia che ancora si deve formulare una terapia in merito all’utilizzo del farmaco. Ecco un estratto della dichiarazione di Lewin:
“Al momento, i medici non sanno ancora se i pazienti sono guariti. L’unico modo per scoprirlo è interrompere la somministrazione dei farmaci anti-Hiv e osservare se si verifica una ricomparsa. Siamo eccitati per la scoperta soprattutto perché tutti e quattro i bebè hanno ricevuto il trattamento molto presto dopo il parto e quando i dottori hanno cercato di localizzare il virus, non l’hanno trovato. Questi casi ci dicono che curare molto presto l’HIV potrebbe far sì che molte persone riescano a fermarlo. In ogni caso, il modo migliore per evitare che i bambini siano infettati dall’HIV è curare la madre durante la gravidanza”.
A un anno dal primo caso, ai 4 bambini canadesi è stata somministrata un’alta dose di tre diversi farmaci antiretrovirali. La notizia dei quattro bambini è arrivata un anno dopo l’annuncio del primo bambino “curato” dall’Hiv. Il bebè, nato in Mississippi nel 2010, è risultato senza alcuna infezione nel 2013.
 

Tra l’altro non si specifica affatto che i test vanno a scoprire gli anticorpi contro il virus e non il virus stesso e che da una madre con HIV vengono trasmessi gli anticorpi nella quasi totalità dei casi (pertanto risulterebbero tutti positivi all’HIV) e che nell’arco di qualche mese i bambini si negativizzano nell’80% dei casi o addirittura nel 97% dei casi se si adottano misure, usate da anni, particolari per la madre (terapie e parto cesareo) e per il neonato (farmaci a dosaggi proporzionati al peso del piccolo tra quelli già in uso).

Mi chiedo che scopi si danno coloro che scrivono cose così delicate senza criteri di ampissima serietà. E magari mi domando anche se gli scienziati e ricercatori sanno farsi capire.

E qui voglio fermarmi!!!               Aspettiamo il 20 luglio e i bollettini che ci arriveranno da chi ci andrà.

Le informazioni corrette raccoglietele presso le divisioni infettive dei presidi ospedalieri o presso le associazioni che trattano il tema dell’infezione in modo specifico. Le trovate nei links di questo sito.