Aids Fair Play - Gruppo Pro-Positivo Beta 2

Novità terapeutiche dal CROI 2015

Si è svolta a Seattle, negli Stati Uniti, l’annuale Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI), principale appuntamento scientifico non solo ormai per l’HIV ma anche per il trattamento delle epatiti croniche. Proprio alle novità terapeutiche nell’ambito della cura dell’epatite C sono state dedicate ampie sessioni. I risultati dei più significativi trial clinici in corso hanno infatti consentito di gettare un occhio sul futuro a breve e medio termine della cura dell’infezione da HCV: dai dati mostrati è emerso in modo netto che i notevoli progressi scientifici degli ultimi anni ci consentono attualmente di disporre sia di nuovi farmaci sia di regimi antivirali con cui è possibile raggiungere l’eradicazione del virus, e quindi la guarigione, nella quasi totalità dei pazienti.

Farmaci anti-HCV nei coinfetti
Tra i vari trial presentati un’attenzione particolare merita lo studio ALLY che prevedeva la combinazione di daclatasvir (DCV) e sofosbuvir (SOF) in pazienti con coinfezione HIV/HCV. Questo trial randomizzato di fase III ha visto l’arruolamento di 152 pazienti experienced al trattamento e 52 naive con coinfezione HIV. I pazienti venivano stratificati sulla base del grado di cirrosi per ricevere SOF 400 mg/die + DCV 60 mg/die per una durata di 8 o 12 settimane. I risultati dello studio hanno evidenziato che dopo 12 settimane di terapia il 97 e 98% di pazienti naive ed experienced rispettivamente raggiungeva la soppressione virologica; inoltre il 76% dei pazienti naive raggiungeva la SVR addirittura dopo sole 8 settimane di terapia. Nel loro insieme i dati dello studio confermano la disponibilità di farmaci pangenotipici, sicuri ed efficaci anche nel paziente con coinfezione da HIV. (D.Wyles 151LB)

Anche il trial ION-4, sempre su pazienti con coinfezione HIV/HCV (genotipo 1a, 1b e 4) naive ed experienced al trattamento per HCV, ha confermato questa evidenza: infatti in questo studio di fase III che ha arruolato pazienti che assumevano terapia con ledipasvir/sofosbuvir per 12 settimane, il 96% dei pazienti trattati raggiungeva la soppressione virologica dopo 12 settimane di terapia indipendentemente dalla condizione di cirrosi con buona tollerabilità del regime. (S.Naggie 152LB)

Sempre nell’ambito della popolazione coinfetta HIV/HCV, con genotipo 1 e cirrotica, la casa biofarmaceutica Bristol-Myers Squibb ha presentato i risultati dello studio UNITY-2 basato sulla somministrazione di daclatasvir/asunaprevir/beclubavir (DCV-TRIO) alla quale si aggiungeva in alcuni gruppi la ribavirina. I risultati hanno mostrato che la combinazione con ribavirina raggiunge una risposta virologica efficace nel 98% dei pazienti naive e nel 93% degli experienced mentre con il solo trattamento DCV-TRIO il 93% e l’87% dei pazienti naive ed experienced ottenevano la soppressione virologica. I risultati di questo studio hanno evidenziato ancora una volta che la nuova combinazione utilizzata è in grado di raggiungere tassi di successo terapeutico significativamente maggiori rispetto a quelli ottenuti con i regimi tradizionali e inoltre che l’inclusione della ribavirina nella terapia di combinazione antivirale aumenta la probabilità di risposta virologica. (AJ. MUIR Poster 688)

Nuove terapie antiretrovirali
Per quanto concerne la terapia antiretrovirale non sono state presentate numerose novità: tuttavia sicuramente è importante menzionare i risultati di Thomson riguardo il pro farmaco BMS-663068, un inibitore dell’“attachment” che impedisce l’ingresso del virus nella cellula CD4-T. In uno studio randomizzato di fase II è stata confrontata l’efficacia e la sicurezza di un regime di combinazione con BMS-663068 + tenofovir (TDF) e raltegravir (RAL) verso atazanavir/ritonavir (ATV/r) associato sempre a TDF+RAL. I risultati a 48 settimane hanno mostrato una risposta immuno-virologica sovrapponibile e buon profilo di sicurezza del nuovo farmaco. Considerati i risultati confortanti, attualmente è stata avviata anche la fase III dello studio in pazienti experienced con limitate opzioni terapeutiche. (M Thompson Poster 545).

Nell’ambito delle nuove opzioni terapeutiche per il paziente naive sono stati presentati i dati relativi al Tenofovir Alafenamide (TAF), un pro-farmaco di tenofovir (TFV). Il nuovo composto fa parte di una single tablet che include elvitegravir/cobicistat/emtricitabina/TAF (E/C/F/TAF). È stato evidenziato che tale farmaco è in grado di raggiungere una concentrazione intracellulare 4 volte superiore di TFV e il 90% più bassa nel plasma rispetto a tenofovir disoprossil fumarato (TDF). (D. Wohl Poster 113LB)

L’edizione del CROI 2015 ha pertanto rappresentato non solo un’occasione di rilancio dell’attenzione sia verso l’epatopatia cronica HCV correlata sia verso la coinfezione HIV/HCV ma ha anche posto le basi per lo sviluppo di innovative linee di ricerca che rappresenteranno un florido campo di confronto per la comunità scientifica negli anni a venire.

articolo di Gabriella d’Ettorre originariamente apparso su Anlaids ByMail n. 72 di marzo 2015